Papa Francesco ha riflettuto sulla traduzione del “PADRE NOSTRO”…
in lingua italiana recita “Padre nostro che sei nei cieli….non ci INDURRE in tentazione”.
Ma “indurre” significa ” condizionare ad una soluzione errata, ingannare l’ uomo mettendolo di fronte ad un trabocchetto, aiutare a scegliere il male.
Può il PADRE BUONO indurci al male?
Non è Dio ad indurci in tentazione, ma siamo noi a cadere, cedendo alle lusinghe di Satana.
Chiediamo a Dio di aiutarci, di sorreggerci, di sostenerci, di non abbandonarci alle nostre debolezze.
Già Papa Benedetto nel 2008 aveva sollevato la questione, quando è stata pubblicata la nuova traduzione della Bibbia, approvata dalla C.E.I.
In Matteo 6,9.13 leggiamo “e non abbandonarci alla tentazione” che è più appropriato rispetto alla versione attuale e più consono alla azione di Dio nei nostri confronti.
Papa Francesco propone (come già recitano le lingue francese e spagnolo) “non lasciarci cadere nella tentazione”.
Un padre aiuta il figlio che sbaglia, lo aiuta a rialzarsi con amore compassionevole.
Dio ci conosce, sa che siamo fragili e deboli, ma ci ama e ci tende la Sua mano per rimetterci in piedi.
Sergio e Susanna