Lettera di saluto agli amati castelrossesi

SALUTO – ULTIMA MESSA 16-02-2020
Care Sorelle e Cari Fratelli di Castelrosso il vostro cuore non sia turbato!

mi è difficile trovare in questo momento le giuste parole per condividere con voi la mia inevitabile, tormentata e sofferta decisione di dover rinunciare a questa amata parrocchia dedicata ai SS. Giovanni Battista e Rocco.

Gli avvenimenti che si sono susseguiti in questi ultimi dodici mesi, ovvero da quando nel febbraio 2019 chiesi alla Curia diocesana di essere aiutato nella sempre più problematica gestione della Casa della Fraternità, non pensavo si rivoltassero contro la mia persona ed il mio operato tanto da dover essere commissariato e ancor più esautorato delle mie funzioni amministrative di Parroco togliendomi improvvisamente, in una notte d’agosto, senza appello e giustificazione, la titolarità e la legale rappresentanza civile e giuridica della parrocchia e quindi del suo patrimonio e dei conti bancari: mi son sentito trattato come fossi stato un ladro e/o un disonesto amministratore!

Ma davvero i fatti sono come emergono dalla narrazione che il Vescovo ha scritto nella Sua ultima lettera indirizzata a voi “carissimi castelrossesi” ?

Dio sa, vede e giudica ogni cosa e pertanto a Lui solo mi affido con la certezza che quanto ho fatto, in questi sei anni passati con voi, sono sempre stati improntati alla massima correttezza, trasparenza, onestà e condivisione.

Subentrare al compianto predecessore non è stato per me compito facile e comunque nonostante l’inesperienza, nel condurre gli affari di questo mondo in maniera “manageriale” e nonostante le gravosi difficoltà, mi sono rimboccato le maniche e oltre a fare, durante il giorno, il Pastore di anime, molte e lunghe notti di questi sei anni, le ho passate a studiare norme civili, capire e decidere come sbrogliare questioni finanziarie, burocratiche e legislative e su come gestire, al meglio, la Casa di Riposo e le tante magagne del passato che di volta in volta sempre più emergevano.

Affermo quindi in tutta serenità che nella mia gestione non ho mai depredato/distratto/utilizzato il patrimonio della comunità parrocchiale per fini miei personali e/o per versarli a favore della RSA e/o viceversa e questo lo possono confermare i membri del Consiglio Affari Economici Parrocchiale.

Però a partire da agosto 2019 in avanti, cioè dal commissariamento in poi, tutto ciò è accaduto e quindi anziché cercare soluzioni adeguate per affrontare la criticità della RSA per la quale io ho chiesto consigli all’Ufficio Giuridico nazionale della CEI su come scorporarla e renderla un ente giuridico autonomo e distinto dalla Parrocchia, il Vescovo ed i suoi collaboratori, hanno pensato bene, invece, di utilizzare, senza informare i consiglieri degli affari economici parrocchiali, i fondi che con tanta generosità e liberalità avete donato fino ad oggi, a questa vostra stupenda chiesa, e che dovevano invece essere utilizzati per realizzare i tanti lavori in cantiere tra i quali anche il nuovo Oratorio!

Oggi dopo aver appreso dal giornale diocesano che questo commissariamento/amministrazione parrocchiale, che doveva essere transitorio, sarebbe diventato a tempo indeterminato con la nomina del Vicario Foraneo di questa vicaria, non mi è rimasta altra scelta se non quella di dover passare forzatamente obtorto collo di malavoglia il testimone in obbedienza alle scelte vescovili. Non ho più parole se non dirvi che con voi e i vostri ragazzi ho gioito, insegnato, viaggiato, parlato, ascoltato, dormito, pianto, scherzato, giocato e sofferto e tutti i frutti pastorali del mio essere sacerdote per voi e con voi sicuramente non andranno persi. Le cose fatte e realizzate insieme sono state davvero tante e come scrisse San Paolo a Timoteo anch’io vi dico “ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede” (2Tm 4,7)!

Sorelle e Fratelli in Cristo il mio non è un addio ma un arrivederci in quei di Coppina e dei Torassi.

Ringrazio di cuore Dio per tutto il vostro grande amore che mi avete dimostrato in questi anni, fondamentali per la mia crescita di uomo e di sacerdote.

Perdonatemi se non sono stato all’altezza delle vostre aspettative.

A Dio il giudizio!

Un abbraccio fortissimo don Gianpiero e mamma Piera!

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