Ave Maria in tempo di Pandemia

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Da sempre il mese di maggio è il mese di Maria! Mai come quest’anno abbiamo
desiderato di invocare il nome di Maria così intensamente per affidarle tutte le
nostre pene, difficoltà e tribolazioni.Solitamente era la Madonnina ad essere pellegrina nelle nostre case, questa volta
sono state le famiglie (un grazie alla tecnologia!) che tramite i collegamenti online hanno “portato” Maria nelle altre case collegate.
L’ intuizione del parroco di coinvolgere catechisti, animatori e le famiglie ha dato
dei frutti veramente inaspettati: come nelle prime comunità cristiane i carismi di
ognuno sono diventati opportunità per tutti. Così la volontà di cominciare ha preso
forma grazie all’impegno di animatori, catechisti e di chi, più esperto tecnologico,
ha aiutato per i video facendo in modo che una sera dopo l’altra, una famiglia
assieme a un’altra si siano concatenate come i grani del rosario le suppliche a
Maria, gli altarini, le candele, i fiori. Ogni volta si è percepito un grande desiderio
di pregare un ‘Ave Maria autentica, un’ invocazione accorata perché questo tempo
di sofferenza ha toccato tutti, proprio tutti….. Qualcuno ha perso gli affetti più
preziosi, qualcun altro ha avuto difficoltà economiche, i genitori hanno dovuto
reinventarsi giornate di incastri tra lavoro e figli, chi era già fragile ha visto sfumare
un quotidiano già di per sé complicato, la solitudine e l’incertezza sembravano
avere il sopravvento sulla fiducia per il futuro trasformato…… Un virus invisibile
ci ha resi vulnerabili, ha stravolto i nostri progetti, spiazzato quelle poche sicurezze
che avevamo… Ma qualcosa questa epidemia ci ha insegnato! Abbiamo bisogno
gli uni degli altri, abbiamo bisogno di “RELAZIONI” che ci sono mancate così
tanto durante il lockdown e che ora, sono e devono essere il punto di partenza per
una nuova Chiesa!
La sera del 31 maggio conclusione del mese di Maria è sembrato a tutti che il cielo
toccasse la terra…. Questa nuova Chiesa con tutte le sue fragilità, sgomenta per il
futuro che ancora immagina incerto, si è ritrovata commossa attorno al pastore,
con la preghiera accorata di don Gianpiero ci siamo stretti(con la distanza sociale
garantita che non ha diviso, anzi!) gli uni agli altri, abbiamo potuto guardare al
cielo che ospitava il rosario di palloncini e custodiva il grido di aiuto di tutti e
Maria è tornata pellegrina, ha guardato i suoi figli uno ad uno, ha raccolto le
lacrime(nessuna andrà persa) e le ha portate al Suo figlio Gesù……

Renata

 

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